Aggiungo qualche altra riflessione, anche in risposta ai commenti del post precedente.
Io penso che i rimpianti abbiano più a che fare con un atteggiamento nei confronti della vita piuttosto che con la contabilità delle cose fatte o no.
E’ ben possibile, direi certo, che non si riescano a fare tutte le cose che vorremmo, a realizzare i progetti, i desideri. Ma non è questo che dà rimpianti. Ho l’impressione che questi nascano più che altro dalla difficoltà a dire di sì alla propria vita, ad accettare i limiti, ad ascoltare ciò che è davvero importante per noi stessi. Credo che ci siano più rimpianti quando si è troppo spesso “altrove”, e non nel qui-e-ora.
Siamo qui e vorremmo essere da un’altra parte, in un altro momento, a fare cose diverse. L’ansia di non essere nella vita giusta, nella vita che vorremmo.
E poi, quale vita vorremmo? Un sogno irrealizzabile per scappare da una realtà faticosa? Oppure la vita che davvero avrebbe senso per noi? Sono questioni complesse e l’immagine del film Stalker, citato in un commento al post di ieri, è molto vera. Non siamo sempre così sicuri dei nostri desideri, del nostro ascolto di noi stessi. E allora, quale vita è giusta per noi?
Ricordo che ai tempi del liceo pensavo che la mia vita vera sarebbe iniziata dopo la laurea, col lavoro, una famiglia, dei figli: nel mezzo, tempo sospeso in attesa di qualcosa di meglio. Ma poi, quante persone pensano che la loro vita vera inizierà dopo qualcosa: un nuovo lavoro, i figli grandi, la pensione… Così si proietta la vita in un domani certo solo nel proprio immaginario, ma assolutamente incerto nella realtà. E quando il tempo impedisce di raggiungere quell’altrove, ecco i rimpianti, il sentimento di aver mancato cose importanti, il senso di ingiustizia, il sentirsi traditi dalla vita.
Alla fine, il cuore di tutta questa faccenda credo sia l’accettazione. Accettare di fare ciò che si può, accettare di provare, di sbagliare. Dunque accettare il presente, tenendo a mente la già citata preghiera: “dammi la forza di cambiare ciò che posso cambiare, il coraggio di accettare quel che non posso cambiare, e la saggezza per cogliere la differenza”.
Ma anche accettare ciò che si è fatto e ciò che non si è riusciti a fare: accettare il passato, la strada percorsa, perché lì non abbiamo margini di cambiamento. Li abbiamo solo nel presente, in ciò che c’è, così com’è.
Accettare è un percorso, tutt’altro che passivo e rassegnato. Accettare è dire di sì alla vita, facendo ciò che possiamo, finché possiamo. E quando non potremo più, dovremo accettare ciò che sarà stato, perché non poteva essere diverso; accettare la nostra storia, il nostro percorso. E magari dovremo anche cercare di perdonarci.
Più ti leggo più la mia impressione trova conferme. E’ un blog davvero speciale, questo. L’accettazione… magari dopo altri tipi di riflessione, ma sai che ero arrivato alla stessa conclusione? La chiave di volta della vita (posso chiamarla così?). Accettare quello che ci accade. Quello che ci è accaduto e che ci potrebbe accadere. Dal “perché questo?”, che non avrà mai risposta, al “questo. Dunque?” che magari a caro prezzo ma incassa, accetta, tira una riga e guarda avanti.
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È proprio così… Bisogna guardare avanti, e cercare di accettare ciò che c’è, non rimpiangere ciò che ci piacerebbe ci fosse, ma non c’è.
Grazie per l’apprezzamento, mi fa molto piacere. In effetti scrivo di cose che mi toccano molto… E leggerò con piacere il tuo blog 😉
Ciao!
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L’ha ribloggato su Scelti per voie ha commentato:
Dovrei leggerlo e rileggerlo tre volte al giorno, tutti i giorni, fino a quando non avrò metabolizzato la lezione 😦
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Pingback: Da quando? | grovigliosorridente
Qualcuno direbbe: ama il tuo destino.
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🙂
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Bella quest’analisi , Chiara.
E bella al visione che sei riuscita a dare.
di base la penso come te, anche se a vlte È difficile accettare (scusa il gicoo di lavoro) di dover mettere da parte i sogni..
E comunque è un discorso complesso, come la vita…e non abbiamo sempre il libretto delle istruzioni a portata di mano
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Decisamente non ce l’abbiamo! 😦 Comunque questi scritti, i commenti che ho letto, mi hanno fatta riflettere e ancora sto pensando.. per il prossimo post. E’ proprio bello dialogare così, e dialogando si approfondisce la riflessione.
Grazie per questi scambi!
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ma infatti penso che questo sia il bello di wordpress, la possibilità di esprimersi e aprofondire con altri…sneza giochetti stupidi, video o solo link rubati ad altri come su facebook…
Grazie a te!
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