“…e qualcosa che va e tropp’altro che
non passerà la cruna…
Occorrono troppe vite per farne una.”
Montale, “L’estate”, in Le occasioni
Occorrono troppe vite per farne una, eppure una sola abbiamo, e la dobbiamo far bastare.
Dobbiamo riempirla senza soffocarla. Che non venga sommersa dalle erbacce, da esperienze tossiche che le facciano quel male che non trova riscatto.
Dobbiamo prendercene cura, nel tempo che abbiamo a disposizione e che non dobbiamo sprecare.
Ma quale sarà poi quel male senza riscatto? Quale tempo passerà invano e sarà perduto?
Non voglio banalizzare e semplificare troppo. Ci sono mali senza riscatto e tempi perduti.
Eppure, quando si riesce a far qualcosa del proprio male, del proprio dolore, allora quello è riscattato; e quando si riesce a trovare senso al proprio cammino, il tempo perduto diventa ritrovato.
Ci pensavo oggi, parlando con R.: ” ‘O Chiara”, mi dice con un accento toscano che mi fa molta simpatia “te non sai la mia storia”. E me la racconta. E mi racconta anche di quanto fosse arrabbiato quando è arrivato in ospedale, perché il male che avanzava sembrava buttare via tutto ciò che aveva fatto e costruito nella sua vita. Male senza riscatto.
In quella stessa vita che mi stava raccontando c’era il suo riscatto, eppure, il riscatto è tale solo quando accade dentro di noi. È un click dell’anima, è uno scatto di consapevolezza.
R ci sta lavorando.
“Noi lavoriamo con mani tremanti
a costruirti, Dio, pietra su pietra.
Ma chi potrà condurti a compimento,
o Cattedrale?”
Rilke, “Il libro della vita claustrale”, in Il libro d’ore
Abbiamo una vita per condurla a compimento, la Cattedrale che noi siamo. O comunque per condurla fin dove potremo.
Dobbiamo solo cercare di fare del nostro meglio.
bisogna dare una identità al nostro spirito. In qualche posto ho letto: felice chi si rende conto del proprio bisogno spirituale. Con la fede si supera ogni ostacolo…credo
buon weekend Edo
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Condivido. Essere consapevoli del proprio bisogno spirituale credo faccia la differenza di senso nella vita.
Io non sono credente, ma vivo la mia dimensione spirituale e il senso del trascendente. Mi riconosco nelle cose che Masticone ha scritto in un post recente a proposito del sacro. E quel sentimento, sì, mi ha aiutata nei momenti difficili, e ancora mi aiuta.
Ciao, Edo… Piacere di vederti anche qui…
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Già… È fondamentale…
Ciao! 🙂
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Bisogna dare un senso alla vita, appunto perché evidentemente non ne ha nessuno.
[Henry Miller]
Anche al dolore il suo senso. 😉
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